La società curerà una conferenza dal titolo “L’habitat: ovvero della cura”. L’incontro si terrà sabato 17 ottobre alle ore 9.30
AnconAmbiente quest’anno sarà attore attivo all’interno dell’edizione 2020 di KUM! che si terrà da venerdì 16 a domenica 18 ottobre, alla Mole Vanvitelliana di Ancona. L’evento curato da AnconAmbiente si svolgerà sabato 17 ottobre alle ore 9.30 e vedrà la dissertazione di Ingrid Paoletti, esperta di tecnologia dell’architettura del Politenico di Milano, sul tema: “L’habitat: ovvero della cura”. Gli spazi dove viviamo non sono statici, massivi e inerti, ma contengono la nostra operosità, il nostro intento, la nostra cultura materiale. Paoletti racconterà le pratiche responsabili verso il nostro habitat.
“Quello di KUM! è un grandissimo evento culturale – ha dichiarato il Presidente di AnconAmbiente Antonio Gitto – nel quale abbiamo voluto essere presenti. Sono sempre più convinto che il decoro e il rispetto degli spazi comuni, ivi compresa l’educazione civica – ambientale alla raccolta differenziata, sia intimamente legato ad un processo di crescita culturale individuale che si ripercuote su un atteggiamento collettivo virtuoso”.
“È necessario comunicare in maniera diffusa e variegata l’importanza delle buone pratiche atte alla co
nservazione e miglioramento dei nostri habitat – ha rimarcato Roberto Rubegni Amministratore Delegato di AnconAmbiente SpA – anche perché solamente quando si svilupperà una coscienza ecologica diffusa fra i più potremmo ottenere quei risultati che ci siamo proposti come azienda”.
Note biografiche Ingrid Paoletti
Ingrid Paoletti, (Parigi, 1974) è professore Associato di Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano dove ricerca materiali innovativi e tecnologie digitali per sviluppare nuova cultura materiale responsabile. È coordinatrice del gruppo di ricerca e del laboratorio sperimentale Material Balance. È Vice presidente della Fondazione Politecnico e delegato del rettore per Expo2021 Dubai.
“L’habitat: ovvero della cura”
Gli spazi dove viviamo non sono statici, massivi e inerti, posseggono tutto il percorso che li ha portati sino a lì: la nostra operosità, il nostro intento, la nostra cultura materiale. L’intervento racconterà di pratiche materiali responsabili per metter in atto la cura verso il nostro ambiente, costruito o meno che sia, ovvero il nostro habitat.
