FederTerziario Scuola sui fondi del PNRR: “Opportunità per le paritarie, ma difficoltà di accesso. L’80% è tagliato fuori

236

Vito Andrea Vinci, presidente di FederTerziario Scuola, affronta le problematiche
relative all’impiego dei fondi per le imprese commerciali del mondo della scuola:
Gli assi di finanziamento europeo per l’ istruzione sono destinati esclusivamente al pubblico e al no profit

“LìUnione europea non contempla il doppio binario italiano relativo all’ iistruzione,
ma anche con i bandi statali, salvo sporadiche eccezioni, le nostre imprese
commerciali che fanno formazione e istruzione sono spesso penalizzate, perché
l’accesso è riservato al pubblico oppure agli enti no profit”. Le parole di Vito
Andrea Vinci, presidente di FederTerziario Scuola, la  federazione verticale  di
categoria del settore scuola di FederTerziario, esprimono alcune criticità di lungo
corso che riguardano il mondo della formazione e dell’istruzione paritaria a livello
nazionale e comunitario. Si tratta di un segmento significativo del mondo della
scuola, considerando che, secondo gli ultimi dati del ministero relativi all’anno
scolastico 2022-2023, sono coinvolte quasi 12mila strutture – molte delle quali
sono imprese – per oltre 800mila studenti frequentanti.
“Almeno otto istituti su dieci tra i nostri iscritti – sottolinea il presidente di
FederTerziario Scuola – non potranno avere accesso ai canali di finanziamento. È
un grande spreco perché noi forniamo un servizio essenziale che spesso colma le
carenze del servizio pubblico, pensiamo ad esempio, ma non solo, al settore
educativo della scuola dell’infanzia”.
La scuola paritaria, anche in termini di formazione del personale e dei docenti,
trarrebbe grande beneficio da una progettazione destinata all’utilizzo dei fondi del
PNRR. Un vantaggio strutturale per l'intero sistema della formazione in Italia, sia
pubblico che privato.
L’ istruzione paritaria costa pochissimo allo Stato, in Lombardia, per esempio, la
spesa si assesta intorno ai 1.500 euro all’anno per studente, mentre per il pubblico il
costo arriva fino agli 8mila euro – prosegue Vinci – e ovviamente le rette delle paritarie non coprono la parte mancante. Da questo punto di vista, pertanto, le
nostre strutture mantengono un ruolo essenziale per molte famiglie e, in tale ottica,
andrebbero ricomprese tra i beneficiari dei bandi di settore.
A questo proposito in diverse regioni d’Italia la scuola pubblica non riesce a garantire
un servizio con una copertura che vada oltre le ore curricolari, complicando
l’organizzazione familiare e rischiando anche di determinare difficoltà nell’impegno
pomeridiano dei ragazzi. I Fondi Ue, in alcune aree del Paese, permettono anche la
continuità pomeridiana dei circuiti guidati dell’istituzione scolastica che così può
fornire percorsi di potenziamento o di doposcuola e che, nel caso delle paritarie, non
andrebbe a ricadere sulle famiglie.
Non è possibile che in tantissimi territori le scuole chiudano alle due – conclude il
presidente di FederTerziario Scuola – e paradossalmente l’esigenza che le strutture
restino aperte fino a sera, con servizi come mensa e progettualità pomeridiane,
servono proprio nei territori più poveri, disagiati e a rischio dispersione, dove i
genitori non hanno la possibilità di pagare per permettere ai figli di svolgere
un'attività pomeridiana.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here