Logistica: rinsalda i legami con la svizzera la strategia multibusiness dei Ports of Genoa

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Al centro LAC di Lugano, i Ports of Genoa tornano ospiti del convegno “Un Mare di Svizzera 7” presentando i porti di Genova e Savona-Vado come un sistema reattivo e resiliente, pronto a giocare un ruolo di primo piano nel dare certezze alle richieste del mercato elvetico e della logistica continentale, fronteggiando anche scenari complessi e mutevoli come gli attuali.

E proprio temi di attualità, come le tensioni internazionali, la sicurezza delle infrastrutture digitali e la sostenibilità ambientale delle attività logistiche, sono stati affrontati nelle tre sessioni del convegno che, giunto alla settima edizione, continua a rappresentare un’occasione di confronto tra le Istituzioni e le imprese dell’area del Canton Ticino per rafforzare i legami logistici e commerciali con i Ports of Genoa, porta di accesso della Svizzera ai traffici internazionali sulle rotte marittime del Mediterraneo.

L’Ammiraglio Massimo Seno, Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale, ha posto l’accento sulla sicurezza della navigazione e delle operazioni portuali come principio che guida i piani di sviluppo infrastrutturale e socioeconomico dei Ports of Genoa per poi focalizzare l’attenzione sul ruolo cruciale svolto dai porti del Sistema del Mar Ligure Occidentale nel mantenere e sviluppare relazioni commerciali stabili e affidabili tra il centro-sud Europa, area tra le più produttive e industrializzate del continente, e il resto del mondo.

Per questa ragione, in sinergia con il Governo e le Istituzioni territoriali, i Ports of Genoa stanno costruendo nuove infrastrutture, come la Diga di Genova, per migliorare e rendere più sicura l’accessibilità marittima, potenziare lo sviluppo della rete ferroviaria e snellire i flussi su strada in ingresso e uscita dai terminal portuali. “La realizzazione di queste opere infrastrutturali è necessaria per rendere ancora più performanti e competitivi i porti di Genova e Savona, consolidando le relazioni commerciali in un contesto geopolitico articolato e attivando nuovi percorsi di approvvigionamento. Questo è il mio impegno come Commissario dell’AdSP ed è l’impegno che l’Ente sta portando avanti con determinazione”.

Per il Direttore della Pianificazione e Sviluppo dell’AdSP, Marco Sanguineri, mettere in luce la vocazione multibusiness che caratterizza i porti di Genova e Savona e che, in un contesto incerto e mutevole come quello attuale, sono pronti non solo a gestire e mantenere gli attuali collegamenti diretti con oltre 400 porti in tutto il mondo – come dimostrano i dati di traffico stabili, se non in crescita, del terzo trimestre di quest’anno – ma anche a svilupparne di nuovi, per ogni tipologia di merce e traffico passeggeri. Le caratteristiche che contraddistinguono il Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale saranno ulteriormente valorizzate dai piani strategici di sviluppo di medio e lungo termine: rispondere alle esigenze di una conciliazione dell’aumento dei traffici, frutto degli investimenti infrastrutturali in corso rispetto ai centri urbani a stretto contatto con i porti è una priorità del sistema così come il completamento della digitalizzazione per agevolare e velocizzare l’accesso ai terminal portuali sia lato strada che lato ferrovia.

Infrastrutture per le quali il Presidente di Assagenti Genova, Gianluca Croce, ha proposto l’istituzione di un information point anche on-line per scandire il conto alla rovescia per il completamento delle opere strategicamente più importanti e quindi, in primis, Diga, Terzo Valico, Gronda.

Il quadro di tensioni geopolitiche internazionali ha tenuto banco negli interventi di Stefano Messina, Presidente di Assarmatori e di Alessandro Santi, Presidente di Federagenti, entrambi impegnati anche a evidenziare la capacità di reazione del sistema marittimo italiano, pur sottolineando le fragilità determinate da una incapacità, anche europea, di adattamento normativo alle emergenze in atto, come nel caso degli ETS e dei combustibili alternativi.

Particolarmente acceso il dibattito sul futuro delle aree e delle piattaforme logistiche, in presenza dei prodromi di vere e proprie incomprensioni fra Germania e Svizzera e di innovazioni strutturali nel coordinamento fra territori logistici e trasportistici. Emblematico l’impegno di grandi gruppi dello shipping nell’area più vicina al futuro sbocco del tunnel appenninico del Terzo Valico, ma anche dell’operazione Alessandria dove lo scalo ferroviario di smistamento si sta trasformando in una vera e propria calamita per operatori logistici.

 

 

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