Trenton gode di una prima linea tutta al maschile, guidata da Giovetti: delego in totale fiducia

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Alla Trenton la presidente e ceo Carlotta Giovetti s’interfaccia con una “prima linea” interamente al maschile

Sono tre uomini che ricoprono un ruolo strategico in un’importante industria meccanica italiana, la Trenton di Frassinoro con esportazioni in molte piazze del mondo e un fatturato che sfiora i 40 milioni. Non sono però coloro che hanno le chiavi dell’azienda. Quelle sono in mano a Carlotta Giovetti, che ha raccolto l’eredità del padre assumendo il ruolo di ceo e presidente, in un passaggio generazionale preparato sì, ma resosi improvviso nelle tempistiche.

Egidio Gianasi, Cristian Battani e Marco Micheli sono rispettivamente direttore generale, responsabile qualità e responsabile di produzione dell’impresa che conta tre siti produttivi (Fanano, Frassinoro e Castelfranco Emilia), ciascuno con parecchi anni di presenza alla Trenton. Pur nelle differenze d’accenti, la loro visione di una realtà produttiva tipicamente manifatturiera guidata da una donna è unanimemente «positiva» e la tipicità del governo in rosa richiede un qualche istante di concentrazione, perché di primo acchito spiccano le caratteristiche tipiche dell’imprenditore, donna o uomo che sia. «Gli imprenditori sono persone che ci provano sempre, che la loro prima risposta non è mai “non si può fare”, ma “proviamo” e Carlotta Giovetti incarna efficacemente questo spirito», considera il direttore generale Gianasi, in azienda da trent’anni. «Il suo tratto peculiare, comunque, sta nel fatto che non accentra ma delega in un rapporto di piena fiducia. È chiaro che la decisione finale è la sua, ma il confronto c’è sempre e non è mai sterile o per partito preso». Gianasi riconosce alla donna-imprenditrice Giovetti «l’attenzione ai rapporti con i collaboratori, l’impegno per farli crescere professionalmente e nello spirito di squadra, oltreché una politica importante per la parità di genere». Oggi, aggiorna, sono 25 le donne che lavorano sia negli uffici che in officina e «sono tutte ottime collaboratrici, competenti. Siamo molto contenti», conclude.

Il responsabile qualità Battani conferma: «Avere un ceo donna per me non fa alcuna differenza rispetto ad averlo uomo. Prioritariamente si guarda alla competenza». Certo, nella sua vita professionale ha avuto più un’esperienza, compresa quella di vertici accentratori. Nel caso di Carlotta Giovetti, invece, «lei ha tutto sotto controllo, ma ti lascia lavorare. Instaura rapporti per confronti liberi e costruttivi, dando fiducia». Una modalità di approccio che è stata costruita e consolidata nel tempo,condividendo valori e obiettivi. «Ha promosso infatti più volte percorsi formativi che hanno coinvolto tutto il Gruppo – conferma Battani -, affinché i valori e le linee guida dell’azienda diventassero patrimonio condiviso». Tra le scelte compiute da Giovetti, il responsabile qualità ha apprezzato particolarmente «quella di non fornire imprese produttrici di armi, anche se questo mercato avrebbe potuto senz’altro incrementare i numeri del bilancio».

Micheli, da 22 anni in Trenton e una carriera che lo ha portato a essere responsabile di produzione, è sintetico: «Il mio rapporto con il nostro ceo e presidente è molto buono e ciò che apprezzo decisamente è che si fida molto dei suoi manager, riconoscendone le competenze e le qualità. Ulteriore dote peculiare, forse femminile, è la capacità di ascolto, che Giovetti mette in pratica costantemente», conclude.

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