Istituito nel 1993 e riconosciuto museo statale nel 1999, il ‘Museo tattile statale Omero’ di Ancona è pensato per persone cieche e ipovedenti
Ed è proprio nel museo del capoluogo marchigiano che dal prossimo 20 ottobre sarà in mostra Nudo di schiena, l’opera vincitrice del XXII Premio Catarsini – organizzato annualmente dalla Fondazione Alfredo Catarsini 1899 -, realizzata da Francesco Di Lernia, studente dell’Istituto Don Lazzeri-Stagi di Pietrasanta e ispirata all’omonimo disegno su lastra di metallo di Alfredo Catarsini (cm 33×29, 1960 c.a.).
L’opera è la reinterpretazione dell’originale, ma resa tattilmente esplorabile proprio per un pubblico di ciechi e ipovedenti; l’opera fu premiata lo scorso maggio al Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago con questa motivazione: «Per aver reso tridimensionale un disegno eseguito su lastra di metallo dando volume con grande abilità al corpo femminile visto di schiena e mettendo in evidenza i segni della lastra che simulano un panneggio. La stessa materia di supporto è poi evidenziata e nobilitata ricreando in alto una texture frastagliata che rivela la sua ruvidità».
La cerimonia del “prestito” temporaneo dell’opera di Di Lernia al Museo Omero si svolgerà alla presenza dei responsabili dell’istituzione anconetana, di Elena Martinelli, Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 e dello stesso autore, Francesco Di Lernia.
Da segnalare che l’opera è corredata da un testo descrittivo e da un codice QR con audio registrazione della descrizione adattata. A seguire il testo dell’audio-descrizione.
L’opera di Alfredo Catarsini che è stata rivisitata in chiave tridimensionale per farne esperienza tattile è intitolata Nudo di schiena, ed è un disegno degli anni ‘50 realizzato su lastra di metallo delle dimensioni di 33 x 29 cm.
L’altorilievo in terracotta patinata con il colore del bronzo ramato, è delle stesse dimensioni dell’opera originale e ripropone la stessa identica figura dando però volume al corpo femminile che possiamo sentire attraversare diagonalmente lo spazio dal basso a sinistra procedendo verso l’alto a destra, restituendoci una figura che sembra essere appoggiata sul braccio destro.
Partendo dal basso a sinistra, si possono percepire le forme marcate dei glutei e in scorcio una parte delle gambe accavallate dove quella di destra va a sparire al di sotto della gamba sinistra.
Le forme della donna sono accentuate ad evidenziare la bellezza del corpo femminile.
All’estremità di essa in alto a destra nell’angolo non è presente la testa bensì solo l’accenno della capigliatura.
In basso a destra della figura troviamo dei solchi rialzati che ripropongono i segni scuri presenti sulla lastra, e che simulano un panneggio.
Nel lato sinistro dell’altorilievo è stata ricreata sul piano una texture “frastagliata” per richiamare l’irregolarità della lastra di metallo, per questo motivo sull’altorilievo è stata realizzata una patinatura simil bronzo per riprendere le proprietà del metallo come lucentezza e ruvidità.