Arte e vino 2024

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Arte e vino continuano a intrecciare i loro percorsi, trovando connessioni e riferimenti comuni e condividendo un linguaggio che offre più livelli di interpretazione. Entrambi i mondi mirano all’eccellenza espressiva e interagiscono con il pubblico per svelare ciò che si cela dietro un vino o un’ispirazione artistica. Monteverro, realtà enoica virtuosa – dolcemente adagiata sulla costa d’Argento – crede da sempre in questo dialogo. Aperta a contaminazioni tra discipline diverse – arte, musica, letteratura e teatro – anche quest’anno partecipa alla rassegna, curata da Maria Concetta Monaci e organizzata dall’associazione culturale Il Frantoio che vede le aziende vinicole di Capalbio ospitare opere d’arte, creando un percorso eno-artistico volto a valorizzare il territorio.

 

La maremma autentica di Monteverro quest’anno ospita Come funghi un’opera di Giulio Bensasson, artista romano, classe 1990: una creatività che trova la sua massima espressione nell’istallazione e nel linguaggio scultoreo come rivela Giulio stesso che “fin da bambino amava modellare”.  Tra i soggetti al centro del lavoro, il tempo è elemento primario presente in molte sue opere. Ha conseguito il diploma in Pittura e il diploma specialistico in Scultura e nuove tecnologie applicate allo spazio presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.

 

Come funghi è un’installazione che trae ispirazione da un fungo, il Fomes Fomentarius, che significa “esca (o alimento) per il fuoco”, usato nei secoli come innesco per la fiamma. In questa installazione, il fungo viene trasformato da parassita in un elemento che accoglie e sostiene la vita. Capovolto e scavato diventa un contenitore naturale per l’acqua piovana, offrendo ristoro a uccelli, insetti e pipistrelli, in un perfetto equilibrio tra arte e natura. L’opera si inserisce armoniosamente nell’ecosistema della tenuta Monteverro, invitando i visitatori a osservare con attenzione la bellezza del paesaggio circostante.

 

È un piccolo e prezioso intervento nel complesso ecosistema della tenuta”, spiega Bensasson. Qui, adagiato sul tronco di una quercia di sughero centenaria. “Si pone come elemento mimetico che invita alla scoperta e porta chi lo incontra con lo sguardo a osservare più attentamente e nel particolare la meravigliosa natura circostante”. I funghi dell’opera sono dei dettagli che accompagnano l’osservatore nel percorso di visita con la loro delicata presenza, e che svelano, pur “nascondendosi” alcuni dei luoghi più sorprendenti della proprietà. Si tratta di un’opera che ben si armonizza con il territorio che la ospita, esaltandone le caratteristiche.

 

Tecnicamente l’opera è composta da una serie di sculture realizzante in silicone, ottenute attraverso la tecnica del calco che riproducono fedelmente le caratteristiche del fungo, le sue asimmetrie e – ben visibili – le sottili lamine: disposte sulla quercia centenaria, che domina l’incrocio tra le vigne di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, appaiono al primo sguardo un ossimoro tra la lunga vita dell’arbusto e l’essenza parassitaria del fungo. Solo a un secondo sguardo emerge la natura ribaltata che li trasforma in elementi ricettivi. E – a sorpresa – con il calar della luce – rivelano anche la loro fosforescenza, rafforzando una volta di più la loro essenza viva e vivifica.

 

L’opera verrà presenta ufficialmente il prossimo 12 settembre, con un vernissage su invito di Come Funghi, con la partecipazione di Giulio Bensasson. Seguiranno tre appuntamenti – il 27 settembre, 18 ottobre e 15 novembre – aperti al pubblico su prenotazione, per far toccare con mano il forte connubio tra arte e territorio.

 

Arte&Vino 2024 a Monteverro non è solo un evento dedicato agli amanti del vino e dell’arte, ma rappresenta un’opportunità unica per esplorare le connessioni profonde tra creatività e natura. L’opera di Giulio Bensasson, “Come Funghi”, incarna perfettamente questo dialogo, trasformando un elemento naturale in un simbolo di rigenerazione e bellezza. Monteverro si conferma come un luogo in cui arte e natura convivono in armonia, invitando il pubblico a una riflessione più profonda.

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