L’abruzzese Sandro Galantini e il sardo Michele Garau vincono la XXIV edizione del premio lettera d’amore

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Saranno un abruzzese e un sardo a salire sul podio più alto della XXIV Edizione del Premio Lettera d’Amore patrocinato dal Comune di Torrevecchia Teatina, dalla Regione Abruzzo e dal Museo della Lettera d’Amore

L’incedere lento e ritmato, lo scavo nelle proprie emozioni con il bisogno di una verità priva di incertezze, nel testo del giovane ingegnere civile Michele Garau, e la nostalgia di una storia esibita con delicatezza e pudore, nel caso di Sandro Galantini, hanno convinto la giuria ad assegnare loro il primo premio del concorso più “amato” d’Italia. Seconde, Anna Tangocci, di Montecchio (Pesaro Urbino), che ha immaginato un’appassionata e straziante lettera d’una donna al suo uomo in
guerra, e Luisa Bussi, di Milano ma residente a Roma, che ha espresso un’altra ardente testimonianza sull’onda di un amore finito, terzi Elena Malta, abruzzese, per una lettera d’amore alla poesia, croce e delizia del suo cuore, e Mauro Barbetti, di Osimo, che ha coniato una lettera d’amore a Cézanne.
La giuria formata da Arnaldo Colasanti, Tonita Di Nisio, Massimo Pamio, Lucilla Sergiacomo e Giuseppina Verdoliva ha inoltre inteso segnalare testi meritevoli, quelli di Lilliana Capone, Maura Carlucci, Walter Cavalieri, Francesco Celi, Bruna Cerasa, Massimo Chiacchiarelli, Alice Ciaschetti, Gabriella Cinti, Daniele Coccimiglio, Walter De Berardinis, Camilla Demuro, Francesca Di Giuseppe,
Annamaria Di Lorenzo, Giulia Di Lorenzo, Sara Galli, Floriana Gatto, Antonio Giammarino, Eloisa Guarracino, Antonella Iacoli, Tiziana Iannantuoni, Corrado Sebastiano Magro, Luisa Marinelli, Edoardo Medori, Marinella Miconi, Fantino Mincone, Claudia Reghenzi, Marina Seganti, Veronica Talassi, Albert Verdese, Elisa Vettor. Numerose le lettere originali, come quella della trevigiana
Elisa Vettor: “Amo tutto di te. Il colore del tuo incarnato mi ricorda la calda sabbia del deserto del Sahara e mi parla di terre lontane e inesplorate. Da quando ti ho assaporato tutte le mie barriere di diffidenza sono cadute ed ora è troppo tardi per dirti addio. Alcuni definiscono i miei gusti stravaganti, addirittura sofisticati e potresti pensare che la mia passione per te sia dettata da un semplice capriccio; il voler dimostrare di non avere gusti che si adattano alla massa. Ma credimi
quando dico che hai dato un tocco speciale alla mia vita. Amo il fatto che nella composizione della tua struttura possano coesistere il giusto rapporto tra compattezza e liquidità. Ti lasci spalmare con una grazia e leggiadria che appartiene a pochi. Quel tuo sapore, poi, mi manda in estasi: un
misto tra dolce e salato, che sul pianeta Terra non ha davvero eguali. L’aspetto più importante è la tua autenticità. Tutto è fornito da un solo, prezioso ingrediente: arachidi al 100%”, dedicata al burro d’arachidi, quella di Gabriella Cinti, di Jesi, dedicata a un figlio di carta, a un figlio mai nato, fatto solo di parole; o quella della veneziana Camilla Demuro che ha redatto uno scritto di una Ofelia che dall’abisso esprime gli ultimi pensieri d’amore. O infine Albert Verdese di Perugia che
scrive in corsivo al nipotino: “Mio piccolo, rumoroso, pieno di gioia nipotino, rubicondo ed impaziente come un fiore di maggio; implacabile e curioso, come un fringuello, goccia di vita preziosa, costante, il nonno ti scrive. Con la stessa mano che ti scatta le foto, e con le stesse dita che hanno chiuso il fiocco dei lacci delle tue scarpe tre giorni fa”, una lettera che tutti i nonni avrebbero voluto scrivere al loro nipotino. “La lettera d’amore – osserva Massimo Pamio, direttore del museo – esprime l’intima consapevolezza di consegnarsi all’altro; è un appello, una voce che
attraversa mari e monti, e perfino il muro del silenzio dei giorni. La lettera non ha un fine se non quello di recare una voce, un appello, che richiede ascolto, pace, l’intimità dell’altro, per commuoverlo. Commenta il personaggio di un romanzo di Amélie Nothomb: -Che esercizio fantastico la lettera d’amore! Io che non ne avevo mai scritta una, da parte mia scoprii l’ebbrezza di comporre ad arte frasi ardenti di passione-. La scrive per conto di un amico (il riferimento a Cyrano è evidente), che grazie a lui, riceve una lettera d’amore altrettanto appassionata. Ma poi scopriranno che non è lei a scriverla, bensì la sorella… Ecco, provare a scrivere una lettera d’amore o anche d’amicizia può aprire mondi e vicende straordinarie e complicate.”
La cerimonia di premiazione si svolgerà giovedì 8 agosto alle ore 21 nel Parco dei Giovani San Karol del Palazzo Valignani di Torrevecchia Teatina, alla presenza del Sindaco Francesco Seccia.
Presenteranno: Nino Germano, con gli attori Antonella De Collibus e Sebastiano Nardone.

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