Progetto Archeotouch, l’arte a servizio della disabilità

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Si è concluso oggi, mercoledì 26 giugno, al Museo Archeologico Nazionale delle Marche, a Palazzo Ferretti, il progetto Archeotouch, che ha coinvolto numerose persone con disabilità che frequentano i Servizi domiciliari, i Centri Diurni Il Sole e Laboratori e Mestieri, Il Centro Diurno A è B, le strutture residenziali della città Il Cigno, Villa Almagià, Il Samaritano, Don Paolucci.
Tra i momenti più emozionanti della mattinata, la consegna degli attestati di partecipazione a tutti i ragazzi coinvolti da parte dell’assessore ai Servizi Sociali Manuela Caucci.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Comune, la Direzione Regionale dei Musei delle Marche e il Coordinamento ATS11. Le attività svolte hanno creato occasioni di incontro in uno spazio accessibile dove, con percorsi facilitati e grazie all’attenzione degli operatori, agli aspetti cognitivi e alle difficoltà motorie delle persone sono stati garantiti la fruibilità dei beni culturali, l’apprendimento e la libertà espressiva.
A partire dagli oggetti della collezione museale o dallo stesso museo, i ragazzi hanno realizzato dei manufatti, sul tema “Magia e Amuleti”, previsto da Archeotouch 2024.
“Ringrazio di cuore tutti i partner di questo progetto – ha detto l’assessore Caucci – che questa mattina ha avuto il suo coronamento grazie all’accoglienza del Museo Archeologico che, anche tramite la presenza di personale qualificato, ha offerto a tutti i protagonisti di questo bellissimo viaggio un ambiente ospitale e protetto, regalandoci un ottimo esempio di inclusione sociale. L’esperienza maturata e i risultati raggiunti attraverso la collaborazione con le strutture socio-educative residenziali/diurne e con i servizi di assistenza educativa domiciliare del Comune hanno consentito di creare le condizioni ottimali per far vivere ai ragazzi di vivere questa bella e ricca esperienza. I beni culturali, oltre che svolgere una funzione educativa, sono strumenti veramente importanti per favorire la socializzazione e stimolare le capacità e le potenzialità, anche di coloro che più difficilmente possono metterle a frutto nella vita quotidiana”.

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