Oltre duecento relatori tra imprese, startupper, artisti, sportivi, giornalisti e comunicatori, amministratori pubblici, formatori, politici, esperti ed innovatori in ambito digitale: sono questi i numeri del Festival del Digitale Popolare che dal 6 all’8 ottobre a Torino ha catturato l’attenzione anche dei più giovani grazie alla capacità di unire la divulgazione e il dibattito sui temi che condizioneranno sempre più la società, l’economia, lo stile di vita di ognuno.
Commenta Francesco Di Costanzo, presidente di Fondazione Italia Digitale: “Il Festival è nato per lavorare costantemente sulla crescita di una matura cultura digitale, e il successo di questa seconda edizione racconta che stiamo facendo bene: stiamo davvero portando un taglio diverso nel raccontare il digitale e l’innovazione. Siamo sopra i 3.000 partecipanti, tra presenze e online, un dato migliore rispetto al primo anno, un grande successo non solo di affluenza, ma soprattutto di approfondimento sui contenuti. Rinnoviamo l’appuntamento per il 2024 a Torino, con l’idea magari, come suggerito dall’Assessora Chiara Foglietta, di aprire l’evento alle piazze per portare il digitale ancora più vicino ai cittadini”.
“L’auspicio – ha detto il Sindaco Stefano Lo Russo intervenuto per un saluto in chiusura della mattinata – è che Torino continui ad essere un luogo di discussione di questi temi e il fatto che si metta al centro come rendere effettivamente popolare, alla portata di tutte e tutti, ciò che il digitale può offrire è la cosa più importante”.
Tra gli ospiti della seconda edizione intitolata Futura, a misura d’umanità, i ministri Paolo Zangrillo e Gilberto Pichetto Fratin, il Commissario europeo Paolo Gentiloni, il direttore dell’Agenzie delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, la cantautrice Levante, il professore del web Vincenzo Schettini (alias La Fisica che ci piace), Michela Giraud, il duo Coma_Cose, il rapper Rosa Chemical, Claudio Marchisio, gli olimpionici Federica Cesarini e Filippo Tortu.
Tutti hanno offerto un contributo sui temi del digitale, ormai così pervasivo da meritare l’inserimento nella Costituzione Italiana, come ricorda Livio Gigliuto, direttore generale Fondazione Italia Digitale e presidente dell’Istituto Piepoli: “Dal nostro sondaggio emerge che Il 55% degli italiani vorrebbe che la cultura digitale e l’educazione al digitale venissero inserite nella carta costituzionale”.
Tra i temi del Festival non poteva mancare il PNNR: “Solo per digitale e innovazione – ha sottolineato nel suo intervento Gentiloni – ci sono 40 miliardari di investimento per la banda ultra larga, digitalizzazione Pa e piano transizione 4.0 per l’industria”.