Dal Metalmezzadro agli imprenditori agricoli a titolo primario

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I soci dell\’Istituto Marchigiano di Tutela Vini che gestiscono il 70% del vino Doc certificato delle Marche, hanno speso oltre 5 milioni di euro per la ristrutturazione e la riconversione di 220 ettari di vigneti e altri 2 milioni per l\’ammodernamento tecnologico delle cantine in territorio di Ancona, Macerata e Pesaro Urbino. Si è tenuta questa mattina presso la sede dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini a Jesi un incontro conoscitivo fra gli associati IMT e l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche Anna Casini.
La riunione ha avuto come oggetto i risultati ottenuti dal consorzio dal 2009 a oggi mettendo in risalto gli investimenti e fatti dall’IMT e Regione Marche al fine di migliorare e ottimizzare la produzione vitivinicola marchigiana.
“E’ una storia ricca di soddisfazioni – ha dichiarato il direttore di IMT Alberto Mazzoni – che ci ha fatto percorrere veramente molta strada all’interno del mercato mondiale del vino. Il Verdicchio è oggi il vino bianco più premiato d’Italia un risultato difficilmente immaginabile anche solo 15 anni fa. Ma questa grande DOC è anche e soprattutto apripista a tutte le altre che, in scia, penetrano sempre più il mercato interno ed estero. L’incontro di oggi è stato un momento chiave per fare luce sulle necessità reali dei nostri produttori soci. Enoturismo, alleggerimento della burocrazia, investimenti sull’accoglienza in cantina e promozione in Italia e all’estero. Questi i punti chiave su cui occorre insistere nella prossima programmazione. Tutto ciò continuando a puntare sul Verdicchio che fa da traino a tutta la produzione vinicola regionale. Un vino che sta vivendo il suo momento d’oro – ha concluso Mazzoni – e che ha visto negli ultimi 5 anni una ristrutturazione record dei propri vigneti, con oltre 370 nuovi ettari reimpiantati. Segnale importantissimo, perché chi investe nella vigna, crede nel futuro del prodotto”.
Tante le testimonianze degli associati, una per ogni DOC facente parte di IMT. Storie di giovani imprenditori e di “grandi vecchi” del vino made in Marche. Un’alternanza di piccole e micro imprese alle grandi realtà del territorio. Incentivi maggiori sulla promozione e sulla comunicazione per crescere in Italia e all’estero, maggior attenzione all’enoturismo e alla promozione dei territori del vino, snellimento della burocrazia. Queste, in sintesi, le istanze sollevate dai produttori aderenti all’Istituto Marchigiano di Tutela Vini durante l’incontro. “Oggi il brand Marche è visto benissimo – ha detto Paolo Togni (Casalfarneto) – è una regione emergente, c’è fiducia in quello che si sta producendo. Ma occorre investire di più nell’aspetto comunicativo. Siamo tra i vini più premiati d’Italia, ma se non facciamo conoscere la nostra qualità al mercato, non serve a nulla. Il futuro e la vera sfida è il mercato e questa è una sfida che si vince comunicando. Spero che la Regione in questo ci dia una mano per una comunicazione integrata con la Regione e in sinergia con il sistema del turismo”.
Per Massimo Bernetti (Umani Ronchi): “La Regione ci ha dato la possibilità di fare ottimi impianti di vigneti e la ristrutturazione di cantine ma questo non basta: guardando agli esempi di altre regioni, il successo del vino è un successo commerciale ma anche turistico. Occorre perciò rinnovare le nostre cantine dal punto di vista dell’accoglienza e dell’informatica e puntare maggiormente sulla promozione. Dobbiamo perseverare per dare una spallata finale per il successo di questa regione”.
D’accordo anche Aldo Cifola (La Monacesca) per il quale l’apporto del mondo del vino è fondamentale per creare economie importanti sul territorio, seguendo l’esempio di Montalcino e nelle Langhe: “Oggi abbiamo una grande chance, data da un prodotto traino che in Italia non ha competitor ed ha una grande capacità d’invecchiamento unica in Italia. Tutto ciò che gira intorno al vino è la chiave di volta per l’economia dei territori. Abbiamo in mano qualcosa di eccezionale, è il momento che tutta la regione sia trainata dall’effetto vino”.
Tra i produttori soci IMT intervenuti oggi anche Doriano Marchetti, vicepresidente IMT, che oltre a ricordare l’unicità del consorzio come esempio unico di pluralità in Italia ha sottolineato che “la scelta della Regione di delegare le risorse legate alla promozione ai consorzi è stata lungimirante e giusta, perché ha evitato la dispersione delle risorse. L’esperienza di questi anni ha dato ragione a questa scelta perché questo consorzio è riuscito a spendere dal 2010 al 2015 più di 7 mln di euro in attività promozionali in Italia e in Europa, dimostrando una capacità di spesa importante”.
Fra gli intervenuti all’incontro anche Veneto Banca nella persona del Responsabile Direzione Centro Italia Fabrizio Mora. “Abito a Verona e so bene anche per tradizioni familiari quanto sia importante il settore vitivinicolo all’interno del sistema Paese. Sono convinto che gli investimenti fatti in questi anni dalle imprese associate a IMT abbiano ottenuto dei risultati più che adeguati. Oggi, la nostra banca, vuole mettersi a servizio di questa importate rete di sistema che IMT ha realizzato al fine di agevolare sempre più lo sviluppo di questo settore nel territorio. Le nostre aziende vanno aiutate nella concretezza dei loro bisogni, nell’operatività quotidiana come negli investimenti di medio – lungo termine. La risposta migliore che possiamo dare loro è mettere a disposizione linee di credito come quelle che siamo orgogliosi di aver siglato grazie alla collaborazione con l’IMT. L’accordo mette a disposizione opportunità in più per le case vinicole della regione, costituendo anche uno strumento fondamentale nell’ottica dello sviluppo dei progetti che saranno programmati dalle aziende con il PSR 2014/2020”.
“Il PSR è stato approvato il 15 settembre e ieri si è tenuto il comitato di valutazione, i bandi di finanziamento sono in pratica pronti – ha concluso l’assessore Casini – s’inizierà con quelli per i giovani (under 40 ndr) e a mano a mano nel giro di pochi mesi usciranno gli altri: quello dell’innovazione misura 4 e il bando del biologico, il bando sulla promozione uscirà immediatamente dopo. Sappiamo bene che ci sono delle scadenze che v’interessano e la volontà dell’assessorato è di aiutarvi a partecipare a queste fiere. Il bando sulla promozione uscirà perciò in tempi brevissimi e ci sarà tutto il supporto che c’è sempre stato, non dovete preoccuparvi dei tempi. Regione Marche crede fortemente nel lavoro di IMT e vuole proseguire su una linea che possa favorire le imprese vitivinicole marchigiane. Ma le Marche agricole non sono solo vino o solo Verdiccio. Questo è sì uno dei nostri testimonial d’eccellenza nel mondo, ma deve essere visto come locomotiva di un treno fatto di tanti vagoni che trasportano le altre DOC, ma anche l’olio la zootecnia e tutta la grande varietà di prodotti agroalimentare di cui la regione è ricca”.

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