Unicredit: 7,5 miliardi di euro per le imprese del Nordest

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La banca metterà a disposizione delle 3.400 aziende del Triveneto un fondo per la crescita e l\’incentivazione all\’export.
Mettere a disposizione 7,5 miliardi di euro per le imprese del Triveneto e accompagnare 3.400 aziende del territorio nel percorso di internazionalizzazione. Il tutto da oggi al 2015. Questi gli obiettivi di «UniCredit per il Nord Est», la declinazione territoriale del manifesto di UniCredit per l'economia del Paese che è stato presentato lo scorso 14 marzo a Roma. «UniCredit per il Nord Est» si baserà su due filoni: il supporto ai piani di crescita delle imprese Venete, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia (UniCredit per i Territori) e l'incentivazione dell'export e di politiche virtuose di internazionalizzazione (UniCredit International). A presentare l'iniziativa a Verona, nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, sono stati Gabriele Piccini, Country Chairman Italia di UniCredit, e Claudio Aldo Rigo, Responsabile di Territorio Nord Est dell'Istituto. «Dopo aver portato a termine un'importante operazione di rafforzamento del capitale da 7,5 miliardi di euro, che rende UniCredit una delle banche più solide nel panorama europeo – ha spiegato Piccinini – stiamo ora lanciando un progetto di sostegno dell'economia reale del Paese, con l'obiettivo di favorire la ripresa e il ritorno alla crescita. Ci proponiamo di accompagnare le imprese del Triveneto nel percorso di apertura commerciale oltre i confini nazionali».

«Questa è una tappa importante per tutto il Triveneto, che per noi è una regione chiave» ha aggiunto Piccini, presentando il piano di sviluppo che mette a disposizione 7,5 miliardi di euro per le imprese del Nordest. «In questo territorio – ha ricordato – avevamo delle banche molto importanti, che vanno dalla Cariverona alla Cassa di risparmio di Trento, da Cassamarca alla Banca del Friuli. Quindi è un territorio chiave, dove abbiamo milioni di clienti». Il manager UniCredit ha spiegato che questa iniziativa è partita un anno fa «quando è scoppiata la seconda crisi, che ha colpito in modo violento sia il sistema finanziario, che il sistema economico». «UniCredit – ha aggiunto Piccini – ha preso decisioni molto forti, rivedendo completamente il proprio piano industriale, che si è focalizzato esclusivamente su tutte le geografie, in particolare in Italia, sul commerciale. Ci si concentra sui territorio e sulle imprese, che sono il motore della ripresa e di conseguenza delle famiglie». Piccini ha concluso evidenziando che «l'aumento di capitale è andato molto, ed in questa zona, dove ci sono azionisti importanti come Fondazione Cariverona, ma anche la Fondazione Cassamarca e la Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, hanno partecipato interamente. Alla base della difficoltà di fare credito c'era la mancanza di liquidità, adesso siamo una banca liquida che può sostenere la ripresa economica».

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